Purtroppo
questa volta non parleremo di feste, orientamenti scolastici o creatività.
L’argomento che andremo a trattare è molto delicato quanto mai diffuso in tutto
il mondo e soprattutto (purtroppo) tra i giovani. Ci soffermeremo su due
particolari temi l’alcol e la cannabis.
Proporremo dei dati raccolti dall’Istituto
Nazionale di Statistica (ISTAT), EUROSTAT,
il sito dell’emcdda.europa e droga.net.
Partiamo
dalla cannabis. Quando si va a parlare di droga come una qualsiasi sostanza
stupefacente è doveroso tenere in considerazione due effetti collaterali
negativi: tossicità e dipendenza. Ad esempio l’LSD è una sostanza che altera il
nostro psichismo e provoca danni neuronali notevoli, non da dipendenza ma è
altamente tossica. La cannabis
(marijuana e hashish) raramente da dipendenza; la può provocare soltanto
quando la dose diventa abbastanza elevata, la frequenza giornaliera e la
motivazione è quella auto-terapeutica e non ludico-ricreativa. Questo non vuol
dire che sia innocua. Il suo consumo
abituale provoca alterazioni della percezione, difficoltà di concentrazione e
attenzione, disturbi della memoria e alterazioni dell’umore.
Nel nostro
paese, l'indagine 2013 sulla popolazione studentesca (su un campione di 34.385
soggetti di età compresa tra i 15-19 anni) ha rilevato le seguenti percentuali
di consumatori (una o più volte negli ultimi 12 mesi): cannabis 21.43%, (19,4% nel 2012), cocaina 2,01% (1,86% nel 2012), eroina 0,33% (0,32% nel 2012), stimolanti
metamfetamine e/o ecstasy 1,33% (1,12% nel 2012) e allucinogeni 2,08% (1,72% nel 2012). L'analisi, quindi, indica un incremento di 2,29 punti percentuale del
consumo di cannabis rispetto al 2012. Sono le studentesse, in particolare,
ad evidenziare questo incremento, mentre per i maschi l'aumento è meno
pronunciato. Il confronto del trend dei consumi di stupefacenti negli ultimi 11
anni evidenzia un'iniziale e progressiva contrazione dei consumatori di
cannabis caratterizzata da una certa variabilità fino al 2008, da una
sostanziale stabilità nel biennio successivo 2010-2012, e una tendenza
all'aumento nell'ultimo anno, andandosi quasi a stabilizzare per l’anno in corso.
Particolare
attenzione viene fatta per l’alcol. I giovani usano spesso l'alcol come una
sostanza che dà piacere e che aiuta a trascorrere una serata con gli altri
eliminando le inibizioni e le resistenze psicologiche alla propria espressione
fisica e verbale. Essi riconoscono che l'alcol
ha, per gli effetti descritti, le
proprietà di una droga. Fino all'età di 20 anni circa, nel corpo umano non
sono ancora presenti gli enzimi destinati alla metabolizzazione dell'alcol. Le
bevande alcoliche, quindi, per i giovani risultano molto più nocive rispetto ad
un adulto, perché l'etanolo non può essere scomposto in sostanze più
tollerabili. Proprio per questo l’OMS
(Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda la totale astensione dal
consumo di alcol fino ai 15 anni. Infatti nei giovani di 11-15 viene
considerato come comportamento a rischio anche il consumo di una sola bevanda
alcolica durante l’anno.
L’alcol è
una sostanza estranea all’organismo,
non essenziale, è tossica per le cellule
ed è un potente agente tumorale. Non è una sostanza nutriente o utile,
provoca danni diretti alle cellule di molti organi, tra cui il fegato e il
sistema nervoso centrale. L’alcol fa
ingrassare (7 Kcal per grammo). Nello stato di ubriachezza l’alcol nel
sangue raggiunge tutti gli organi, cervello compreso, uccidendo migliaia di
neuroni, il danno cerebrale è irreversibile. Si stima che con una ubriacatura si perdano circa 100.000
neuroni, tanti quanti quelli di una giornata di vita. L’alcol ha inoltre
moltissimi “effetti indiretti”, ovvero è ritenuto responsabile di circa la metà degli 8.000
decessi conseguenti ad incidenti stradali, che rappresentano la prima causa di
morte per gli uomini al di sotto dei 40 anni. Inoltre l’alcol è coinvolto in oltre
il 40% dei casi di violenza interpersonale.
Sempre secondo
l'OMS, in Europa, si ha il più
elevato consumo alcolico al mondo. Il consumo
per abitante è il doppio rispetto alla media mondiale. L'alcol è il terzo fattore di rischio per i decessi e
per le invalidità in Europa, e il principale fattore di rischio per la salute
dei giovani, seguito da fumo, ipertensione arteriosa, diabete e obesità.
Ma ora
andiamo ad analizzare le nostre amate statistiche.
Nel 2013, il
63,9% della popolazione di 11 anni e
più ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno. Tale quota è stabile
rispetto al 2012 ma in diminuzione rispetto a 10 anni prima (68,7%). Tra il
2003 e il 2013 la percentuale dei consumatori giornalieri di bevande alcoliche
scende dal 31% al 22,7%. Aumenta,
invece, la quota di quanti consumano alcol
occasionalmente (dal 37,6% nel 2003 al 41,2% nel 2013) e di coloro che
bevono alcolici fuori dai pasti (dal
24,8% al 25,8%). Comportamenti a rischio più frequenti si osservano tra gli
ultrasessantacinquenni (il 38,6% uomini e l’8,9% delle donne), tra i giovani di 18-24 anni (il 23% maschi e l’8,6% femmine) e tra gli adolescenti di 11-17 anni
(rispettivamente l’11,7% maschi e l’8,5%
femmine). Cambiano anche i gusti soprattutto tra i giovani; il consumo di
altri alcolici oltre a vino e birra, cresce nelle fasce di età dei giovani tra
18 e 24 anni.
Sono i giovani a bere di più fuori pasto
almeno una volta la settimana. Un consumo più frequente di alcol fuori
pasto (almeno una volta a settimana) riguarda 3 milioni 193 mila persone di 11
anni e più. Tale quota, sebbene più bassa rispetto a quella del totale dei
consumatori fuori pasto, non è trascurabile perché indica un comportamento nel
consumo di alcol, adottato in modo abituale e potenzialmente a rischio. Questa “usanza”
è diffusa in modo particolare tra i giovani di 18-34 anni. Il fenomeno è
comunque differenziato per genere: tra i ragazzi, infatti, è circa il doppio
che tra le ragazze. Considerando
l’andamento per età del fenomeno, si osserva che la quota di consumo almeno settimanale di alcol fuori pasto sale fino
alla fascia di età 20-24 anni, per poi cominciare a scendere progressivamente
nelle classi di età immediatamente successive.
I
comportamenti a rischio nel consumo di alcol (consumo giornaliero non moderato,
binge drinking, consumo di alcol da
parte dei ragazzi di 11-15 anni) hanno riguardato 7 milioni e 144 mila persone
(13,2%). Particolarmente rilevante è il binge drinking, ovvero l’assunzione
di sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione. Non è
importante il tipo di sostanza che viene ingerita né l'eventuale dipendenza
alcolica: lo scopo principale di queste "abbuffate alcoliche"
è l'ubriacatura immediata nonché la perdita di controllo. Spesso si associa al
compimento di un reato, a volte è assunto come moda giovanile. I giovani di 18-24
anni rappresentano un segmento di popolazione in cui la diffusione di
comportamenti a rischio è elevata. In particolare, il modello di consumo dei
giovani vede un elevato peso del binge
drinking (21,9% dei maschi e 8,1%
delle femmine), che rappresenta la quasi totalità del rischio complessivo e
che è ormai in questa fascia di popolazione un’abitudine consolidata. La quota
di quanti hanno almeno un comportamento
a rischio è molto rilevante tra i giovanissimi di 11-15 anni, ma con
differenze di genere meno evidenti che nel resto della popolazione: le
percentuali rilevate sono pari al 12,4%
per i maschi e al 10% per le femmine. Anche tra i ragazzi di 16-17 anni il quadro dei comportamenti di consumo a rischio è
piuttosto critico, interessando il 10,2%
dei ragazzi e il 4,8% delle ragazze. Inoltre, già a questa età il binge drinking raggiunge livelli
superiori a quelli medi della popolazione.
Dal punto di
vista territoriale, i comportamenti a
rischio sono maggiormente diffusi tra la popolazione residente nel Nord-est e nel Nord-ovest, mentre si riducono al Sud.
Figura 1:
Persone di 11 anni e più per tipo di comportamento a rischio nel consumo di
bevande alcoliche e regione. Anno 2013, per 100 persone di 11 anni e più della
stessa regione.
I comportamenti a rischio sono più frequenti nei comuni fino a duemila mila abitanti e
diminuiscono nei comuni con una dimensione demografica maggiore. Considerando
l’ultimo episodio di binge drinking,
si osserva che i luoghi dove si eccede di più sono in ordine: il bar, pub o birreria (40,5%) la propria
casa o quella di amici o parenti
(38%), la discoteca o night (16,2%)
e infine con analoghe preferenze il ristorante,
pizzeria, osteria (7,3%), luoghi
all’aperto o per strada (6,8%), altri
luoghi come ad esempio i posti di degustazione (7,4%).
I numeri delineano un fenomeno alquanto preoccupante, per questo
i ragazzi del Torri Lab, grazie alla Campagna di Prevenzione Alcologica
dell’Ulss 6 di Vicenza, hanno sempre proposto nella maggior parte degli eventi, quali l'Orientamento per le Scuole Medie, l' Orientamento Universitario e Lavorativo e il Festival dei Creativi, un'alternativa analcolica creativa e accattivante (drinks
analcolici). Non ci resta sperare che il lavoro fatto fino ad adesso non
finisca qui.
MEETrò
Per saperne di più visita i siti:
menoalcolpiugusto da cui si rimanda a persapernedipiù
Alcuni spunti sono stati recuperati dal Primo Corso di
Educazione alla Salute per la Formazione di Tutors nella Scuola Superiore.
Qualche mese fa tra i giovani e giovanissimi ha iniziato a diffondersi una particolare moda chiamata "Neknominate" o "Nek nomination" che fa riferimento ad un "gioco di bevute online" (vedi Wikipedia). Esso ha preso avvio in Australia, ma ben presto ha raggiunto anche paesi come l'Inghilterra, l'Irlanda, fino ad arrivare in Italia. Su Facebook hanno iniziato a spopolare video di ragazzi/e che, dopo aver bevuto qualsiasi tipologia di alcolici (dalle birre ai superalcolici) tutti d'un fiato, nominavano due amici o conoscenti, chiamati a loro ad eseguire la bevuta entro le 24 ore successive. Un "gioco" (se così si può chiamare) di ubriacature pericoloso ed estremo che secondo le statistiche avrebbe causato la morte di almeno 5 adolescenti nei primi mesi del 2014.
RispondiEliminaCon la Campagna Meno Alcol Più Gusto (Ulss 6) noi di TorriLab siamo pronti ad offrire un'alternativa ai giovani: quella che consente di essere veramente se stessi, senza eccessi né maschere, senza perdita di controllo né irresponsabilità!...Perché "il vero sballo è dire no!". Proprio come ci propone il ragazzo del video qui sotto, che risponde in modo creativo ed intelligente alla Nek nomination di alcuni amici!
http://video.repubblica.it/edizione/torino/nominato-per-ubriacarsi-su-facebook-replica-con-l-aranciata-e-una-strata-ripigliatevi/158141/156634